Riporto anche qui un thread di una discussione che sto facedno su acquaportal, nel caso qualcuno volesse approfondire.
"Ciao Giancarlo,
come sai anche io mostro ogni tanto perplessità sul fatto che con la zeolite i cosiddetti tassi di crescita si abbassano.
Sto cercando di approfondire un po' questa mia perplessità e la prima cosa che ho fatto è stato cercare su Internet studi e ricerche che abbiano misurato i tassi di crescita in natura.
Ne sono rimasto ababstanza sorpreso. Non so se sia prudente generalizzare ma credo di poter dire che in natura i coralli sps hanno tassi di crescita notevolmente inferiori rispetto a quelli che molti acquariofili hanno il desiderio di raggiungere. Ho trovato dati che indicano tassi di crescita compresi tra i 4 e i 10 cm annui. Le crescite poi variano molto da specie a specie e da reef a reef. Ho trovato studi degli anni '80 che citano tassi medi di crescita anche più bassi (2-4 cm annui), ma dato che molti altri danno altre misurazioni, ho fatto una media dei dati che ho trovato e per i nostri fini direi che 4-10 cm annui può essere un compromesso accettabile.
Se qualcuno ha studi aggiornati in merito mi farebbe piacere avere il link.
A titolo di esempio allego un piccolo estratto di uno studio del 2000 fatto su talee di acropora palmata nei caraibi dopo l'uragano Andrew.
"The number of proto-branches on fragments was dependent on size, but growth was not affected by the size of fragments. Growth-rates of proto-branches increased exponentially with time (1.7 cm year(-1) for 1993-1994, 2.7 cm year(-1) for 1994-1995, 4.2 cm year(-1) for 1995-1996, and 6.5 cm year(-1) for 1996-1997), taking over 4 years for proto-branches to achieve rates comparable to those of adult colonies on the same reef (6.9 cm year(-1))." Questo passaggio è interessante perché in parte conferma anche il fatto che la crescita aumenti con il passare del tempo. (Ref: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/q...trieve&db=PubM ed&list_uids=10958900&dopt=Abstract)
Direi quindi che dobbiamo fare una distinzione immediata:
- se si allevano coralli sps per favorire lo scambio di talee o perché per gusto personale amiamo vedere la crescita con gli occhi, allora il metodo Zeovit non è consigliabile. In quanto porta il corallo ad una crescita più "naturale". Che questo piaccia o meno è comunque ininfluente sul giudizio che diamo del metodo stesso.
- se non si hanno ambizioni o necessità di crescite eccezionali, allora il metodo può essere consigliabile. In partciolare se si privilegia tirare fuori colori un po' più accesi. Quindi personalmente per la mia vasca personale lo preferisco.
Aggiungo ora una cosa che ritengo molto importante. Tanto si è parlato di sostanze nutrienti in vasche di barriera. Molti hanno portato le loro osservazioni. In particolare chi somministra papponi ha notato un beneficio in termini di crescita e di "salute" dei coralli, misurate al solito con l'occhio. Ho trovato un articolo dell'ottobre 2003 di Charles Delbeeck che ha riportato su advancedacquarist uno studio fatto sul Mar Rosso sempre nel 2003.
E' un articolo che ritengo molto attinente a questa e altre discussioni e suggerisco una lettura attenta: http://www.advancedaquarist.com/issu...2003/media.htm
Riassumo brevemente per chi non sapesse l'inglese. Il titolo dello studio è il seguente: Bongiorni, L., Shafir, S., Angel, D. and B. Rinkevich. 2003. Survival, growth and gonad development of two hermatypic corals subjected to in situ fish-farm nutrient enrichment. Marine Ecology Progress Series 253:137-144
Lo studio verifica se l'immissione di nutrienti in una zona del reef possa portare ad un deperimento di coralli sps (in particolare per lo studio sono stati esaminati Acropora eurystoma e Stylopora pistillata - 400 pezzi della prima e 190 della seconda).
I pezzi sono stati psizionati in due siti in mare. Il primo sito si trovava a 20-40m da una gabbia di pesci di allevamento, mentre il secondo sito si trovava in un tratto di mare presso il centro di ricerca marino dell'università di Eliat (Israele - Mar Rosso), in un ambiente molto più povero di nutrienti.
Vi prego di vedere i dati in termini di concentrazione di nutirenti presso i due siti andando al link. In poche parole, come ovvio, presso il centro di allevamento dei pesci, pur essendo a 20-40 m la concentrazione di nutrienti era assai maggiore (in termini di ammonio, nitriti, nitrati e ortofosfati).
I campioni sono stati prelevati da colonie disseminate in reef incontaminati . Sono stati distribuiti equamente 200 pezzi di acropora e 95 di stylopora nei due siti rispettivamente. Tutti incollati a lastre in PVC e posizionati in entrambi i casi a 6 mt di profondità (in condizioni di luce simili a quelli di molti dei nostri acquari).
Lo studio ha dimostrato che i campioni vicino all'allevamento di pesci sono cresciuti di più rispetto a quelli nella parte incontaminata del reef con identici tassi di sopravvivenza. In particolare quelli vicino all'allevamento erano cresciuti dopo 7 mesi (acropora) circa 3 volte di più di quelli nella parte incontaminata, in temrini di peso e estensione lineare, e 4 volte di più in termini di volume.
I frammenti di stylopora hanno dimostrato un andamento simile, con dimensioni molto maggiori dopo 13 mesi. Nonostante questo, quelli in ambiente incontaminato hanno dimostrato una maggior crescita laterale dovuta forse alla presenza di maggior particolato nell'area vicino all'allevamento dei pesci.
Anche la presenza di gonadi era superiore nei campioni provenienti dal sito vicino all'allevamento. Così come la concentrazione di lipidi.
Delbeek ne trae la seguente conclusione: i nutienti non danneggiano i coralli sps e questa è una lezione per gli acquariofili. Evidenzia però che i nostri test (Salifert &c.) non hanno la precisione di misurazione delle apparecchiature utilizzate nello studio. Quindi un test Salifert che legge "0" nitrati nelle nostre vasche, probabilmente non è significativo, perché in presenza di pesci e di cibo per i pesci, i nitrati saranno comunque presenti in concentrazioni ben superiori rispetto a quelle riscontrate nello studio in entrambi i siti.
Infine e questa mi è molto piaciuta, Delbeek suggerisce che quando nutriamo con phytoplancton e plankton le nostre vasche, in realtà non nutiramo direttamente gli animali (lui cita gli LPS), ma semplicmente che "inquiniamo l'acqua" con quelle che lui definisce "nitrogenous wastes", ossia scorie di azoto, che danno una maggior crescita e una migliro pigemntazione ai coralli.
Per me questo articolo, basato su uno studio vero e recente, chiarisce alcuni punti relativi al metodo Zeovit:
- con Zeovit riusciamo a controllare i nutienti come non eravamo mai stati in grado di fare;
- i nostri acquari sono comunque allevamenti di pesci e sicuramente le letture dei nostri test a "0" non significano che nell'acqua non siano presenti elevate quantità di nutrienti;
- l'azoto influisce moltissimo sulla crescita, quindi non solo il calcio;
- i surrogati di plankton e phitoplankton somministrati alle vasche incrementano semplicemnte la quantità di azoto disponibile, ma i coralli sps se ne nutrono per osmosi e non direttamente;
- i coralli che "sofforno" maggiormente da "stress zeovit" sono quelli che provengono da vasche dove i livelli di nutienti erano migliaia di volte più concentrati e hanno bisogno di molto tempo per potersi riadattare a condizioni più "restrittive" in termini di nutirenti.
Un saluto
Mat"
Mat
"Ciao Giancarlo,
come sai anche io mostro ogni tanto perplessità sul fatto che con la zeolite i cosiddetti tassi di crescita si abbassano.
Sto cercando di approfondire un po' questa mia perplessità e la prima cosa che ho fatto è stato cercare su Internet studi e ricerche che abbiano misurato i tassi di crescita in natura.
Ne sono rimasto ababstanza sorpreso. Non so se sia prudente generalizzare ma credo di poter dire che in natura i coralli sps hanno tassi di crescita notevolmente inferiori rispetto a quelli che molti acquariofili hanno il desiderio di raggiungere. Ho trovato dati che indicano tassi di crescita compresi tra i 4 e i 10 cm annui. Le crescite poi variano molto da specie a specie e da reef a reef. Ho trovato studi degli anni '80 che citano tassi medi di crescita anche più bassi (2-4 cm annui), ma dato che molti altri danno altre misurazioni, ho fatto una media dei dati che ho trovato e per i nostri fini direi che 4-10 cm annui può essere un compromesso accettabile.
Se qualcuno ha studi aggiornati in merito mi farebbe piacere avere il link.
A titolo di esempio allego un piccolo estratto di uno studio del 2000 fatto su talee di acropora palmata nei caraibi dopo l'uragano Andrew.
"The number of proto-branches on fragments was dependent on size, but growth was not affected by the size of fragments. Growth-rates of proto-branches increased exponentially with time (1.7 cm year(-1) for 1993-1994, 2.7 cm year(-1) for 1994-1995, 4.2 cm year(-1) for 1995-1996, and 6.5 cm year(-1) for 1996-1997), taking over 4 years for proto-branches to achieve rates comparable to those of adult colonies on the same reef (6.9 cm year(-1))." Questo passaggio è interessante perché in parte conferma anche il fatto che la crescita aumenti con il passare del tempo. (Ref: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/entrez/q...trieve&db=PubM ed&list_uids=10958900&dopt=Abstract)
Direi quindi che dobbiamo fare una distinzione immediata:
- se si allevano coralli sps per favorire lo scambio di talee o perché per gusto personale amiamo vedere la crescita con gli occhi, allora il metodo Zeovit non è consigliabile. In quanto porta il corallo ad una crescita più "naturale". Che questo piaccia o meno è comunque ininfluente sul giudizio che diamo del metodo stesso.
- se non si hanno ambizioni o necessità di crescite eccezionali, allora il metodo può essere consigliabile. In partciolare se si privilegia tirare fuori colori un po' più accesi. Quindi personalmente per la mia vasca personale lo preferisco.
Aggiungo ora una cosa che ritengo molto importante. Tanto si è parlato di sostanze nutrienti in vasche di barriera. Molti hanno portato le loro osservazioni. In particolare chi somministra papponi ha notato un beneficio in termini di crescita e di "salute" dei coralli, misurate al solito con l'occhio. Ho trovato un articolo dell'ottobre 2003 di Charles Delbeeck che ha riportato su advancedacquarist uno studio fatto sul Mar Rosso sempre nel 2003.
E' un articolo che ritengo molto attinente a questa e altre discussioni e suggerisco una lettura attenta: http://www.advancedaquarist.com/issu...2003/media.htm
Riassumo brevemente per chi non sapesse l'inglese. Il titolo dello studio è il seguente: Bongiorni, L., Shafir, S., Angel, D. and B. Rinkevich. 2003. Survival, growth and gonad development of two hermatypic corals subjected to in situ fish-farm nutrient enrichment. Marine Ecology Progress Series 253:137-144
Lo studio verifica se l'immissione di nutrienti in una zona del reef possa portare ad un deperimento di coralli sps (in particolare per lo studio sono stati esaminati Acropora eurystoma e Stylopora pistillata - 400 pezzi della prima e 190 della seconda).
I pezzi sono stati psizionati in due siti in mare. Il primo sito si trovava a 20-40m da una gabbia di pesci di allevamento, mentre il secondo sito si trovava in un tratto di mare presso il centro di ricerca marino dell'università di Eliat (Israele - Mar Rosso), in un ambiente molto più povero di nutrienti.
Vi prego di vedere i dati in termini di concentrazione di nutirenti presso i due siti andando al link. In poche parole, come ovvio, presso il centro di allevamento dei pesci, pur essendo a 20-40 m la concentrazione di nutrienti era assai maggiore (in termini di ammonio, nitriti, nitrati e ortofosfati).
I campioni sono stati prelevati da colonie disseminate in reef incontaminati . Sono stati distribuiti equamente 200 pezzi di acropora e 95 di stylopora nei due siti rispettivamente. Tutti incollati a lastre in PVC e posizionati in entrambi i casi a 6 mt di profondità (in condizioni di luce simili a quelli di molti dei nostri acquari).
Lo studio ha dimostrato che i campioni vicino all'allevamento di pesci sono cresciuti di più rispetto a quelli nella parte incontaminata del reef con identici tassi di sopravvivenza. In particolare quelli vicino all'allevamento erano cresciuti dopo 7 mesi (acropora) circa 3 volte di più di quelli nella parte incontaminata, in temrini di peso e estensione lineare, e 4 volte di più in termini di volume.
I frammenti di stylopora hanno dimostrato un andamento simile, con dimensioni molto maggiori dopo 13 mesi. Nonostante questo, quelli in ambiente incontaminato hanno dimostrato una maggior crescita laterale dovuta forse alla presenza di maggior particolato nell'area vicino all'allevamento dei pesci.
Anche la presenza di gonadi era superiore nei campioni provenienti dal sito vicino all'allevamento. Così come la concentrazione di lipidi.
Delbeek ne trae la seguente conclusione: i nutienti non danneggiano i coralli sps e questa è una lezione per gli acquariofili. Evidenzia però che i nostri test (Salifert &c.) non hanno la precisione di misurazione delle apparecchiature utilizzate nello studio. Quindi un test Salifert che legge "0" nitrati nelle nostre vasche, probabilmente non è significativo, perché in presenza di pesci e di cibo per i pesci, i nitrati saranno comunque presenti in concentrazioni ben superiori rispetto a quelle riscontrate nello studio in entrambi i siti.
Infine e questa mi è molto piaciuta, Delbeek suggerisce che quando nutriamo con phytoplancton e plankton le nostre vasche, in realtà non nutiramo direttamente gli animali (lui cita gli LPS), ma semplicmente che "inquiniamo l'acqua" con quelle che lui definisce "nitrogenous wastes", ossia scorie di azoto, che danno una maggior crescita e una migliro pigemntazione ai coralli.
Per me questo articolo, basato su uno studio vero e recente, chiarisce alcuni punti relativi al metodo Zeovit:
- con Zeovit riusciamo a controllare i nutienti come non eravamo mai stati in grado di fare;
- i nostri acquari sono comunque allevamenti di pesci e sicuramente le letture dei nostri test a "0" non significano che nell'acqua non siano presenti elevate quantità di nutrienti;
- l'azoto influisce moltissimo sulla crescita, quindi non solo il calcio;
- i surrogati di plankton e phitoplankton somministrati alle vasche incrementano semplicemnte la quantità di azoto disponibile, ma i coralli sps se ne nutrono per osmosi e non direttamente;
- i coralli che "sofforno" maggiormente da "stress zeovit" sono quelli che provengono da vasche dove i livelli di nutienti erano migliaia di volte più concentrati e hanno bisogno di molto tempo per potersi riadattare a condizioni più "restrittive" in termini di nutirenti.
Un saluto
Mat"
Mat
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